lunedì 26 settembre 2016

TesseracT - Errai: denudare fino a trovare l'anima

(Recensione di Errai dei TesseracT)


Quando si può affermare che un'opera è chiusa? Qual'è il punto che si deve raggiungere per sapere che non bisogna aggiungere alcuna modifica a quel che è stato fatto? E' giusto che una canzone rimanga sempre la stessa o bisogna darle, periodicamente, una nuova vita? Queste domande sicuramente appartengono a quella categoria di domande che non troveranno mai risposta definitiva. Il processo creativo che si conclude con la composizione di una canzone non è lo stesso per qualsiasi artista e le scuole di pensiero sono tante quanto diverse. C'è chi ama quello che viene fuori di getto. C'è, invece, chi ricerca fino alla fine la sfumatura che può migliorare una composizione.

Oggi vi parlo di un EP che sicuramente è una presa di posizione sui quesiti prima elencati. Si tratta del nuovo lavoro dei britannici TesseracT, un EP intitolato Errai che prende quattro canzoni dal loro ultimo disco, Polaris, dandoli una nuova interpretazione. Il primo paragone che mi viene da fare, per tipologia di reinterpretazione, è quello del EP Re-Traced dei Cynic. Anche in quel caso le tracce erano quattro e davano una nuova vita a delle canzoni presenti nell'album precedente, in quel caso quel meraviglioso Traced in Air.
Se faccio questo paragone non lo faccio per il numero di tracce o la modalità di lavoro, ma bensì per il risultato. Entrambi gli EP ci presentano queste quattro canzoni in versione soft spoglie della componente più forte delle composizioni originali. Qualcuno potrebbe urlare allo scandalo affermando che questo è uno sforzo che tende a cercar di accattivare un pubblico più vasto, ostico alle sonorità più spinte. Io credo che, sia nel caso dei Cynic che in quello dei TesseracT, non sia così. Se negli novanta la moda era quella dei dischi unplugged potremmo dire che nei duemila la nuova tendenza è quella di queste riletture. 



Errai è un EP che rimane abbastanza fedele alle versioni originali dei brani presenti. Lo sforzo che c'è dietro a questo lavoro è uno sforzo di distillazione, di prendere l'essenza del "prodotto" tralasciando l'insieme di elementi che lo avvolgevano. E' per quello che le quattro canzoni che conformano quest'insieme non si allontano affatto alle versioni di Polaris. Strutture, melodie ed armonie rimangono le stesse. Non è un lavoro esperimentale, non è un lavoro di rilettura. E', come dicevo anche prima, un lavoro di pulizia chirurgica che mette a nudo l'anima delle canzoni. Per quello non è giusto pensare che queste versioni siano "commerciali" o adatte per un pubblico maggiore come succedeva con i concerti acustici. L'acustico è adattare i brani a strumenti non elettrificati, invece questo disco conta con le stesse risorse, musicisti e strumenti del disco madre. Questo è il punto essenziale perché le vie di sviluppo erano tante ed i TesseracT hanno scelto forse la meno ovvia e semplice.

Il confronto è naturale. Pensare a come è ogni brano originale e metterlo in gioco con queste nuove versioni. Dal mio punto di vista è un errore perché superficialmente sembrerà che hanno perso molto, che dinamicamente sembrano più piatte e meno arrangiate, ma andando nel profondo si capisce che queste nuove letture non sono semplici e scontate. C'è molto più protagonismo della voce ma la base strumentale diventa un puzzle affascinante dove i diversi pezzi s'incastrano perfettamente per dare una coerenza d'insieme. Questo non è un disco tanto "suonato" ma è un disco perfettamente suonato. E' un lavoro che fa capire il valore del silenzio e di come, molto spesso, sa esprimere molto di più.



Il mio consiglio a livello di canzoni lo focalizzo su Tourniquet. Brano bellissimo già originalmente che prende più forza dalle piccole cose. La successione di parti esalta la voce con delle piacevolissime armonizzazioni ma permette anche di apprezzare al meglio le tastiere e il lavoro d'ambiente che svolgono. Chitarra, basso e batteria, invece, entrano quando devono e facendo il lavoro che devono fare, cioè quello di vivacizzare il brano dando molta dinamicità all'intera opera.



I TesseracT ci hanno regalato questa scommessa, perché per me lo è a tutti gli effetti. Errai è un EP che funziona perfettamente, che è piacevolissimo all'ascolto e che dura anche troppo poco. L'anima delle quattro tracce che lo compongono ci viene svelata senza artifici essendo lo stesso un lavoro complesso e molto ben fatto. La scommessa è vinta.


Voto 8,5/10
TesseracT - Errai
Kscope
Uscita 16.09.2016

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