martedì 12 marzo 2019

Radare - Der Endless Dream: la confusione di aspettare l'inaspettato

(Recensione di Der Endless Dream dei Radare)


Si sa, quando si scrive s'intraprende una strada che ci porta alla costruzione di un genere, di uno stile preciso di come mettere in gioco le parole. Per quello nella letteratura ci sono tanti generi e per quello ogni genere dà nascita a diverse linee di pensiero. Nella musica succede più o meno la stessa cosa. Abbiamo tanti generi diversi e dentro a questi generi tanti modi di sonorizzare quello che si vuole comunicare. La cosa interessante è che queste sensazioni sonore sono molto spesso trasversali. Non appartengono di diritto a nessun genere in concreto e ci permettono di vedere la musica come un'entità dinamica e camaleontica che adora cambiare pelle.

Der Endless Dream è il quarto lavoro dei tedeschi Radare. Se mi trovo a scrivere queste righe è perché nel momento presente della mia esistenza ho voluto dare priorità soltanto alla musica che veramente mi smuove. La musica che mi lascia qualcosa di nuovo, la musica che mi fa capire ancora una volta perché quello è il mio rifugio. Per chi, come me, si ritrova ad ascoltare dischi su dischi scattano dei meccanismi strani. Da una parte si cerca sempre l'aspetto positivo in ciascun lavoro venga sottoposto all'ascolto, da un'altra si crea una certa rigidità sperando sempre di aver a che fare, in modo quasi inatteso, con un disco illuminante. Ebbene, questo lavoro lo è stato. Il perché cercherò di spiegarlo con le prossime parole che, se avrete il piacere, vi ritroverete a leggere. Anzi tutto questo è un lavoro noir, un lavoro fumoso, un lavoro di elegante oscurità, mai eccessivo, mai dominato dal disequilibrio che spesso fa cadere tutto da una parte. Questo è un disco ipnotico, vellutato, la colona sonora di un nostro proprio film, di situazione che, nello stesso momento, vorremmo vivere o dalle quali vorremmo fuggire il più lontano possibile.  Questo è un disco strumentale ma il peso del suo messaggio è come quello di sentire le parole della Signora Ceppo di Twin Peaks.

Der Endless Dream

Der Endless Dream è un disco che si propone di esplorare, musicalmente, la confusione adolescenziale verso il desiderio. Per quello risulta affascinante, proibito, fresco, puro e rarefatto, tutto insieme, tutto con la stessa intensità. Per riuscire a riprodurre questo insieme di sensazioni di Radare si affidano a una serie di sonorità che mettono insieme il post rock, elementi jazz, aspetti della synthwave e la forza assoluta della musica cinematografica. Tutto è visivo, tutto si colora di sequenze che ci trasportano nei nostri propri mondi ideali (o proibiti?). Non serve essere adolescenti, non serve ricordarsi di quando lo si era. Siamo trasportati dentro a quella epoca fondamentale dello sviluppo, siamo catapultati a quel momento dove per la prima volta capiamo le cose delle quali parlavano i ragazzi più grandi. Lo proviamo e ci chiediamo che cos'altro ci sarà, quali altri mondi, quale altre sensazioni. E' una scoperta dentro alla quale non abbiamo neanche molto chiaro come muoverci, dove andare, cosa fare. Per quello dalla bellezza si passa al mistero, dalla gioia al pentimento, dall'estasi alla delusione. Tutto in pochi minuti.

Tutti noi percepiamo le cose in modo particolare, arrivando a sentire freddo o caldo quando in realtà no fa né freddo né caldo. Tutti noi abbiamo la sensazione di stare vivendo qualcosa che è al di fuori da tutto quello che conosciamo, da tutto quello che facciamo. Per un adolescente tutto questo è più intenso perché lo vive ed esplora per la prima volta. Per quello lo sforzo corale di Der Endless Dream è intenso e bellissimo. Per quello ogni strumento suonato dai Radare dà l'impressione di essere un nuovo aspetto della personalità del ragazzo o ragazza che si ritrova ad affrontare qualsiasi forma di desiderio. Per quello tutti viviamo nel fascino dell'insicurezza, della sorpresa, dell'inatteso. Quest'album ci restituisce proprio l'idea dell'inatteso. Aspettati l'inaspettato.

Radare

Prendo due brani da questo lavoro che rendono veramente bene l'idea di quello che ho cercato di descrivervi.
Il primo è Loup de Mer. Prima traccia di questo lavoro. Ci ritroviamo giovani navigatori a cavalcare le onde di un mare nuovo. Tutto è inedito, tutto è esperienza, tutto è istinto per non affondare, per andare avanti, per trovare una via d'uscita, ma quando la troviamo non vogliamo più andare via.
Il secondo è Room. Se prima nuotavamo in un mare nuovo in questo brano invece glorifichiamo il nostro mondo interno, il nostro regno che ha quattro mura e una porta che diventa, più che mai, il filtro tra chi deve entrare e chi deve rimanere fuori. Quello è il nostro rifugio, è il posto dove proiettiamo inconsapevolmente le nostre scelte, dove impariamo che abbiamo bisogno di quello spazio.  Per quello questo brano diventa intimo, a tratti minimalista, per poi essere pieno, ricco, un'esplosione di sensazioni.


Der Endless Dream è un lavoro che, dal mio punto di vista, raggiunge perfettamente il suo scopo. E' un disco di confusione ma la confusione non è prendere delle idee e lasciarle costruite a metà. La confusione è soppesare attimo dopo attimo qualcosa di troppo intenso, qualcosa nuovo, qualcosa che marca il passaggio dal bambino all'uomo. Idee ambiziose quelle dei Radare che si compiono magistralmente. Bellissimo lavoro.

Voto 9/10
Radare - Der Endless Dream
Golden Atenna Records
Uscita 29.03.2019

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