(Recensione di minus dei Krakow)
Il ritorno ha mille sfaccettature, il ritorno può essere luminoso, trionfale e motivante ma può anche essere un ripiego, un modo di tornare alla base dopo di aver cercato di scrivere un'altra storia. Il mio ritorno a questo blog ho voluto che fosse per motivi "luminosi", che qualcosa mi scuotesse in modo di voler buttare giù queste righe. Perché riconosco di essere lunatico, di essere uno che si innamora profondamente per poi allontanarsi.
Il mio amore per la musica è intramontabile, l'emozione di un primo ascolto e le tracce nel tempo di quei dischi che sono più tuoi che di qualsiasi persona al mondo sono qualcosa che ormai mi appartiene così profondamente da non poter, e non volere, mai fare a meno. Ma avevo bisogno di un'impulso che mi facesse venire voglia di riscrivere sulle cose nuove che mi capita d'ascoltare. Ed eccomi qua, ancora una volta a tornare al porto più sicuro che io abbia mai conosciuto.
Un annetto fa ho avuto il piacere di conoscere la musica dei norvegesi Krakow grazie a un disco che è sempre un rischio, cioè Alive, primo album dal vivo della band. Disco rischioso, affermo, perché questi lavori mettono sempre a nudo le band, perché registrare un disco del genere significa fare i conti con l'onestà di mostrarsi come veramente si è, perché non è mai semplice riuscire a trasmettere in un album del genere quello che è stato un momento unico. Ed invece quell'album si è dimostrato un lavoro grandissimo, genuino ed emozionante. Per quello avevo della genuina curiosità nell'ascoltare quello che è il loro quarto LP di studio in 13 anni di carriera. Il disco s'intitola minus ed è veramente sorprendente.
Se fino ad adesso la band norvegese si era dimostrata un validissimo rappresentante di quello che è lo stoner metal e il post metal, in questo nuovo disco la direzione intrapresa va a tutte altre destinazioni senza dimenticare però il percorso compiuto fino ad adesso. La prima cosa che chiama l'attenzione è che questo nuovo disco abbandona un po' il profilo strumentale che caratterizzava la band per abbracciare una strada costruita con canzoni cantate. Un cambiamento che non si limita solo a questo. Questo nuovo disco è anche un lavoro che apre gli schemi musicali della band presenti fino ad adesso.
Quando si cambia è impossibile non misurarsi con la possibilità d'abbracciare il rischio, di essere catalogati come traditori di una certa linea musicale. Per quello ci vuole coraggio nel farlo. Ma non basta il coraggio, bisogna avere anche consapevolezza e maestria, quella che permette di essere convincenti e rassicuranti all'ora di proporre qualcosa di nuovo. minus è proprio così. E' un disco figlio della maturità, della qualità individuale che fa creare qualcosa di sicuro e di potente. Ma andando in concreto quello che viene "regalato" da Krakow è un lavoro dove la base stoner e post metal è sempre presente, imprescindibile e sicura. Quello che viene aggiunto è un'apertura che può tendere verso il progressive rock ma non soltanto. Sembra quasi che ci sia una componente che ci riporta agli anni 90, una certa acidità del suono che fa parte di gruppi ormai mitici come i Neurosis, ma non soltanto. Questo è un lavoro denso ma nello stesso momento molto pulito. Per quello vengono utilizzate tante voci pulite, a dimostrare che ci sono molti percorsi che possono portare ad una stessa meta. Ecco, quello scelto dalla band è un percorso che, alla luce dei loro lavori precedenti, può sembrare la meno logica, e di conseguenza quella più complessa, ma che viene compiuta alla perfezione.
Credo che riuscire ad affermare che un disco è completamente ben fatto, che restituisce in pieno l'idea che c'era dietro alla sua creazione non sia qualcosa che tutti possono affermare. E sarà molto interessante vedere le reazioni degli ascoltatori di fronte a minus ma nella mia umile opinione questo disco che un lavoro conciso, piacevolissimo, ricco di una coerenza quasi maniacale. E' difficile individuare dei punti bassi in questo lavoro perché i Krakow sembrano essere su una strada dritta, senza sorprese ma non per questo noiosa. Anzi, è la sicurezza quella che impatta l'ascoltatore facendogli capire di essere di fronte a un lavoro rotondo.
Prendo due brani che spiegano ed illustrano meglio questa metamorfosi della band che si consacra come strada perfetta.
Il primo è From Fire from Stone. Brano che si nutre di quell'acidità di scuola Neurosis. Ma non è soltanto quello, è un brano essenziale, un brano che viene preso dalla natura, da tutto quello viene da lì, dalla forza che ci ossessioniamo di voler governare quando in realtà è lei che governa noi.
Il secondo è Tidlaus, forse il brano più epico del lavoro, quello che serve a ricordare che le evoluzioni non sono rivoluzioni e che il passato è fondamentale. L'epica per la band norvegese è interessante perché non ha bisogno di nutrirsi di sortilegi ma si costruisce semplicemente col peso effettivo di quello che veramente è epico. Una chiusura rotonda per un disco rotondo.
minus è un disco che mette sotto una nuova luce i Krakow. E' una scelta d'intenzioni che da un risultato perfetto. E' un modo di far capire che la strada che porta ad avere una personalità totale, sicuramente influenzata da una serie di gruppi ma alla fine assolutamente genuina, necessita di consapevolezza e di spontaneità. Questo è un passo in avanti nella carriera di un gruppo che indubbiamente continuerà a regalare grandi dischi.
Voto 9/10
Krakow - minus
Karisma Records
Uscita 31.08.2018
Sito Ufficiale Krakow
Pagina Facebook Krakow
Se fino ad adesso la band norvegese si era dimostrata un validissimo rappresentante di quello che è lo stoner metal e il post metal, in questo nuovo disco la direzione intrapresa va a tutte altre destinazioni senza dimenticare però il percorso compiuto fino ad adesso. La prima cosa che chiama l'attenzione è che questo nuovo disco abbandona un po' il profilo strumentale che caratterizzava la band per abbracciare una strada costruita con canzoni cantate. Un cambiamento che non si limita solo a questo. Questo nuovo disco è anche un lavoro che apre gli schemi musicali della band presenti fino ad adesso.
Quando si cambia è impossibile non misurarsi con la possibilità d'abbracciare il rischio, di essere catalogati come traditori di una certa linea musicale. Per quello ci vuole coraggio nel farlo. Ma non basta il coraggio, bisogna avere anche consapevolezza e maestria, quella che permette di essere convincenti e rassicuranti all'ora di proporre qualcosa di nuovo. minus è proprio così. E' un disco figlio della maturità, della qualità individuale che fa creare qualcosa di sicuro e di potente. Ma andando in concreto quello che viene "regalato" da Krakow è un lavoro dove la base stoner e post metal è sempre presente, imprescindibile e sicura. Quello che viene aggiunto è un'apertura che può tendere verso il progressive rock ma non soltanto. Sembra quasi che ci sia una componente che ci riporta agli anni 90, una certa acidità del suono che fa parte di gruppi ormai mitici come i Neurosis, ma non soltanto. Questo è un lavoro denso ma nello stesso momento molto pulito. Per quello vengono utilizzate tante voci pulite, a dimostrare che ci sono molti percorsi che possono portare ad una stessa meta. Ecco, quello scelto dalla band è un percorso che, alla luce dei loro lavori precedenti, può sembrare la meno logica, e di conseguenza quella più complessa, ma che viene compiuta alla perfezione.
Credo che riuscire ad affermare che un disco è completamente ben fatto, che restituisce in pieno l'idea che c'era dietro alla sua creazione non sia qualcosa che tutti possono affermare. E sarà molto interessante vedere le reazioni degli ascoltatori di fronte a minus ma nella mia umile opinione questo disco che un lavoro conciso, piacevolissimo, ricco di una coerenza quasi maniacale. E' difficile individuare dei punti bassi in questo lavoro perché i Krakow sembrano essere su una strada dritta, senza sorprese ma non per questo noiosa. Anzi, è la sicurezza quella che impatta l'ascoltatore facendogli capire di essere di fronte a un lavoro rotondo.
Prendo due brani che spiegano ed illustrano meglio questa metamorfosi della band che si consacra come strada perfetta.
Il primo è From Fire from Stone. Brano che si nutre di quell'acidità di scuola Neurosis. Ma non è soltanto quello, è un brano essenziale, un brano che viene preso dalla natura, da tutto quello viene da lì, dalla forza che ci ossessioniamo di voler governare quando in realtà è lei che governa noi.
Il secondo è Tidlaus, forse il brano più epico del lavoro, quello che serve a ricordare che le evoluzioni non sono rivoluzioni e che il passato è fondamentale. L'epica per la band norvegese è interessante perché non ha bisogno di nutrirsi di sortilegi ma si costruisce semplicemente col peso effettivo di quello che veramente è epico. Una chiusura rotonda per un disco rotondo.
minus è un disco che mette sotto una nuova luce i Krakow. E' una scelta d'intenzioni che da un risultato perfetto. E' un modo di far capire che la strada che porta ad avere una personalità totale, sicuramente influenzata da una serie di gruppi ma alla fine assolutamente genuina, necessita di consapevolezza e di spontaneità. Questo è un passo in avanti nella carriera di un gruppo che indubbiamente continuerà a regalare grandi dischi.
Voto 9/10
Krakow - minus
Karisma Records
Uscita 31.08.2018
Sito Ufficiale Krakow
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