(Recensione di Beyond Life and Death dei NOÊTA)
Nella musica, come nella vita, le strade che si possono intraprendere sono tante, e spesso si differenziano per la loro sostanza. Per come la vedo io, ci sono due vie principali: quella della semplicità e quella della complessità. Nessuna è migliore con rispetto all'altra ma devono rispondere alle intenzioni musicali che si celano dietro ad ogni progetto. Quella complessa è dovuta ad una certa ricerca che mette in luce la voglia di creare qualcosa d'unico ed articolato. Ci vuole molto lavoro, talento e qualità per inseguirla. Quella semplice, invece, potrebbe sembrare molto più banale ma non lo è. La chiave sta nel concentrare in pochi elementi il peso di un linguaggio ricchissimo come quello musicale. E' quasi più difficile fare qualcosa di semplice ed effettivo che fare qualcosa di complesso.
Il disco del quale mi occupo quest'oggi è un disco che cresce ad ogni ascolto; è un disco che cella nelle sue tracce un insieme ingannevole di semplicità e complessità. Sto parlando di Beyond Life and Death, disco debutto di un duetto svedese, chiamato NOÊTA, del quale sentiremo parlare spesso.
La semplicità potrebbe essere rappresentata dal fatto che sono soltanto due musicisti a mettere in piedi questo progetto ma la complessità è dovuta alla quantità di sfumature che questo lavoro riesce a regalare. Si definiscono come una band di black ambient e, in questa particolare definizione, si cella gran parte dell'essenza di Beyond Life and Death. Questo perché, anche se i brani hanno un fortissimo protagonismo vocale, la strada sulla quale veniamo guidati da questo duetto è una strada di sensazioni ed emozioni. Di nostalgia, di ombre, di presenze spettrali, di solitudine, di silenzio interrotto da piccoli e precisi rumori della natura. Insomma, la musica dei NOÊTA, che rispondono ai nomi di Êlea ed Ândris, due polistrumentisti, sembra essere incanalata completamente nell'idea di generare degli stati mentali ed onirici che ci guidino verso un altro mondo.
Per riuscir a compiere il loro scopo entra in gioco la semplicità della quale parlavo in precedenza. Semplicità che si evidenzia nella voglia di costruire dei brani dove la voce femminile si diletta ad essere la guida di quest'affascinante viaggio. Per quello il suo protagonismo viene evidenziato da un missaggio che la mette molto in risalto regalandoci un registro bellissimo, molto onirico. Ma la semplicità si evidenzia anche nell'idea di dare il tocco strumentale giusto e preciso ad ogni brano, senza mai sovraccaricare il risultato finale, senza mai strafare al di là delle possibilità reali dei due musicisti. Per quello in questo disco è palese l'assenza di una sessione ritmica e per quello, tranne qualche piccola percussione, non si sente null'altro. Beyond Life and Death prende, dunque, una strada che sembra molto cantautoriale e che avvicina leggermente la musica dei NOÊTA a una certa tradizione folk scandinavo. Ma la fortuna è che questi accostamenti sono solo parziali perché il duetto ha molto chiaro cosa vuole creare e come crearlo. E' per quello che sonorità acustiche ed elettroniche si mescolano in una danza dove i due mondi si completano a perfezione.
La bellezza di questo disco è che è un album che, anche se si nutre di oscurità e nostalgia, rilassa l'ascoltatore. Lo porta a evadere dalla realtà, abbracciando il mondo disegnato con suoni dei NOÊTA. E' una barca che segue la corrente di un tranquillo fiume che attraversa delle fitte foreste al tramonto. Non c'è opposizione, non c'è voglia di remare controcorrente. Rimane soltanto la curiosità di sapere quanto finirà il viaggio e dove arriveremo. Ecco, il fiume, per tante culture, rappresenta il collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Questo viaggio è proprio lì, tra questi due mondi ma, anche, come indica il titolo del disco, oltre questi due mondi: Beyond Life and Death.
L'ascolto di In Drowning ce lo spiega con chiarezza. Non è affogare è basta, è affogare sapendo che si sta per attraversare un portale. Per quello voce e chitarra vengono interrotti da rumori elettronici. L'aspettativa e la normalità lasciano spazio a qualcos'altro.
In Void, invece, ci dimostra con chiarezza come si comporta il contrasto tra l'acustico e l'elettrico dentro alla musica del duetto. Una chitarra arpeggiata fa adagiare la voce mentre una serie di "rumori" appaiono e scompaiono costruendo un nuovo scenario irreale.
Perché sentiremo parlare spesso dei NOÊTA? Perché hanno le idee molto chiare. Perché la loro genialità sta nel non fermarsi a quello che potrebbe essere l'ennesimo lavoro di folk nordico ma, partendo dagli stessi presupposti, intraprendono una strada forse meno facile ma molto più appagante. Beyond Life and Death è uno di quei dischi pieni di bellezza, di quella che ci piace, quella che non è per nulla scontata.
Voto 8,5/10
NOÊTA - Beyond Life and Death
Prophecy Productions
Uscita 17.02.2017