(Recensione di Sentimentale Jugend dei Klimt 1918)
""Stupenda e misera città
che mi hai fatto fare esperienzadi quella vita ignota:
fino a farmi scoprire ciò che, in ognun,
era il mondo."
Credo che ci sia una stretta relazione tra la musica e le arte visive. Credo che, così come un fotografo sceglie le luci migliori per plasmare in un fotogramma le proprie idee di arte, e un pittore sceglie i colori da utilizzare per dipingere le sue opere, che devono avere una coerenza corale, anche i musicisti scelgono certe vie che potrebbero tranquillamente tradursi in un certo tipo di immagini. Ci sono dischi pieni di luce e colori, quasi in modo esagerato, ed altri in bianco e nero dove l'unica sfumatura possibile e quella del grigio.
8 anni sono tanti e sicuramente hanno un peso molto specifico nella vita di ognuno. Nel caso dei romani Klimt 1918, e giudicando il loro nuovo lavoro Sentimentale Jugend, questo periodo si traduce in due aspetti principali: l'ambizione e l'evoluzione. Per quanto riguarda la prima l'accezione deve essere obbligatoriamente positiva. La loro forma d'ambizione si traduce in questo doppio disco monumentale che, complessivamente, tocca quasi le 2 ore e ci regala 19 tracce. Questo ci fa capire che 8 anni lasciano spazio a un sacco di idee che si traducono in composizioni. L'evoluzione, invece, viene rappresentata dai nuovi orizzonti musicali che la band ha deciso d'intraprendere. In tutti casi questa nuova direzione è un'aggiunta e non un nuovo inizio. La loro impronta rimane sempre fedele ma la loro sonorità diventa molto più eterea. Sentimentale Jugend è un disco che arriva come un soffio di vento improvviso. E' delicato, quasi spettrale, e s'impregna ai nostri corpi come la nebbia. Per quella necessita di diversi ascolti, perché ogni nuova riproduzione permette di addentrarci non nei messaggi della band ma proprio nell'estetica e nella sensazioni di questo nuovo disco. Infatti credo che la chiave stia proprio lì: i Klimt 1918 sono più costruttori di emozioni che di canzoni. Potrebbe sembrare una critica ma non lo è perché una canzone è qualcosa di limitato e chiuso. Piace o non piace, te la ricordi o meno, ma è un micro mondo che convive con tanti altri. Un'emozione, invece, è molto più importante perché diventa il riflesso di uno o più momenti particolari della nostra vita, e non è possibile sfuggirne.
Andando più nel "tecnico" l'etereo che sottolineavo come nuovo elemento presente in questo Sentimentale Jugend si traduce in un avvicinarsi ad un genere così ricco di sentimenti come lo shoegaze. Infatti il lavoro delle chitarre e l'effettistica alla quale è sottoposta la voce possono tranquillamente essere associate a questo genere. Ampi riverberi che regalano spazialità ma anche quella sensazione di voci sussurrate che arrivano alla testa non per caso ma perché la natura ha voluto che ci arrivassero. In tutti i casi non bisogna pensare che questo nuovo lavoro dei Klimt 1918 sia soltanto, e semplicemente, un disco shoegaze. Nella loro musica c'è sempre quell'insieme di elementi che ne costruiscono la propria personalità. C'è della new wave, ci sono elementi post rock e tutta un'altra serie di sfumature "rubate" a quel calderone, quasi infinito, chiamato alternative rock. Ma è qua che entra in gioco la parte visiva. Sentimentale Jugend è un lavoro in bianco e nero. Occhio però, perché il trucco non è quello di utilizzare solo queste tue tonalità ma quello di "filtrare" i colori per avere questo risultato. E' compito dell'ascoltatore meravigliarsi con tutte le soggezioni che immagini del genere sanno regalare. E' compito dell'ascoltatore colorare a proprio piacimento questa serie di scatti, perché, in fondo, il mondo non è mai stato in bianco e nero.
Che colore ha la nebbia? Bianca, grigia, trasparente? Io non lo so. Ma so che ritrovarsi in mezzo è sempre affascinante. I nostri sensi si esaltano perché le cose vengono svelate piano piano e quasi a sorpresa. Questo disco è così. Sembra piatto e monocorde ma sorprende improvvisamente con fraseggi molto ben riusciti, con ritmiche energiche che si contrappongono alla parte melodica più eterea. E come capita con un paesaggio che conosciamo molto bene ad ogni nuovo ascolto, e dunque ad ogni nuovo "ingresso" in questo banco di nebbia, aggiungiamo nuovi elementi al nostro quadro, a quello che sappiamo che c'è. Soltanto quando il quadro è completo dalla parte visiva passiamo a quella emotiva e questo Sentimentale Jugend è "capito".
La divisione dei due dischi non è affatto casuale ed è molto coerente col titolo. La prima è Sentimentale regalando dei brani più distesi, riflessivi ed intimi.
La seconda è giovanile, dunque più energica, spensierata e spontanea. In tutti i casi questo secondo disco ha una capacità narrativa molto importante. E' il racconto di una giovinezza di altri tempi impregnata, dunque, di nostalgia.
Personalmente credo che la prima parte sia più "difficile" e necessiti di più ascolti per essere compresa fino in fondo. La seconda, invece, è più diretta. Si insinua molto più velocemente e rimane più impresa. Due anime che convivono dentro allo stesso corpo.
Vi lascio quattro brani che, secondo me, danno un po' la dimensione di questo lavoro. Ho scelto uno del primo disco e tre del secondo.
Comandante è il primo. E' in questo brano che si sente fortemente la contrapposizione tra l'etereo ed il terreno. Voce e chitarra sono sussurri nella notte, basso e batteria sono martellanti come il nostro proprio cuore.
La mia seconda scelta è Sant'Angelo (The Sound and the Fury). Azzardo a dire che questo brano avrà un background importante e molto personale che si traduce in una canzone piena di nostalgia di un tempo passato ma anche dell'energia di raccontare quel periodo o quel luogo.
Terza scelta: Resig/Nation. L'arrangiamento dei fiati dona maestosità ad un brano che tocca una tematica presente in altre canzoni di questo lavoro, cioè la relazione della band con l'Italia. E' poeticamente rabbiosa.
Ultima segnalazione: Stupenda e Miserabile Città. E' il brano di chiusura ed utilizza una poesia scritta da Pier Paolo Pasolini, Il pianto della scavatrice. Ingloba tutta una serie di elementi che costruiscono la musica dei Klimt 1918: Roma, il passato, l'amore viscerale, il degrado e l'importanza dell'unicità. Una perla.
Sentimentale Jugend è un disco in bianco e nero che regala un'infinità di giochi di luce ed ombra dove il grigio va decontestualizzato perché in realtà è tutto un altro colore. E' un disco che canta con occhi lucidi un passato che si scontra con una crudele realtà per dare uno spiraglio si speranza. I Klimt 1918 sono tornati con l'ingannevole capacità di costruire un disco che potrebbe sembrare semplice e scontato ma che, in realtà, è molto profondo.
Voto 8,5/10
Klimt 1918 - Sentimentale Jugend
Prophecy Productions
Uscita 02.12.2016